Festa Di Famiglia – Mitipretese

Festa Di Famiglia - Mitipretese
Data inizio 02/05/2018 – 00:00
Data fine 06/05/2018 – 00:00

Da Mercoledì 02 a Domenica 06 Maggio 2018 – dalle ore 21:00
Teatro Vascello – Via Giacinto Carini, 78 – Roma (RM)

MITIPRETESE al Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Roma

Prezzi in promozione 20 euro in due e nostri convenzionati e abbonamento ai tre spettacoli 30 euro a persona dal 23 aprile al 6 maggio dal lunedì al sabato h 21 – domenica h 18
prenota 065898031 – 065881021 promozione@teatrovascello.it -promozioneteatrovascello@gmail.com indicando la formula con cui prenotate.

La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello – Centro Teatrale Bresciano
per Mitipretese che è un gruppo teatrale ( fondato nel 2006 da Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres ) che nasce dal desiderio di ricavarsi uno spazio di lavoro collettivo focalizzandosi sulle tematiche femminili. Così nascono tre magnifici spettacoli : Roma ore 11, Troiane/ frammenti di tragedia e Festa di Famiglia.

dal 2 al 6 maggio
dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18
FESTA DI FAMIGLIA

da Luigi Pirandello
testo e regia Mitipretese 
collaborazione drammaturgica di Andrea Camilleri
con Fabio Cocifoglia, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Diego Ribon  Sandra Toffolatti, Mariángeles Torres
Luci e impianto scenico: Mauro De Santis
Direzione musicale: Sandro Nidi
con canti dal vivo della tradizione popolare italiana e musiche originali

FESTA DI FAMIGLIA ha vinto il Premio Alabarda d'oro – Città di Trieste come "migliore spettacolo dell'anno"

Festa di famiglia è una riflessione sulle dinamiche di violenza e sopruso che si possono scatenare all'interno del nucleo familiare. Il pretesto per parlarne è il compleanno di una madre di sessant'anni festeggiata dalle sue tre figlie.
Il testo nasce da un originale assemblaggio di testi di Pirandello: commedie e materiali estratti dalle sue novelle e dai romanzi tagliati e cuciti insieme sotto la guida speciale di un maestro di ironia qual è Andrea Camilleri.

Dopo più di dieci anni di lavoro insieme, il teatro Vascello in collaborazione con il Teatro Stabile di Brescia ci danno l'opportunità di rimettere in scena i nostri primi tre lavori.
In questo momento del nostro percorso, per noi particolarmente complicato, in cui le enormi difficoltà di tutto il teatro italiano si intrecciano alle nostre vicende personali, ai dubbi, alla confusione su come procedere, come riuscire ad evolvere, alla fatica del crescere insieme, alla noia dei nostri limiti umani e artistici che non possiamo più nascondere perché ci conosciamo troppo bene, sentiamo il bisogno di guardarci indietro. Di ritornare a quando siamo partite: a quella necessità, a quella urgenza di metterci alla prova, a quell'entusiasmo, a quella leggerezza.
Pensiamo (ci illudiamo?) che rimettere mano oggi, in questa nostra età definitivamente più di mezzo, ai nostri primi tre spettacoli sia un modo per ripercorrere concretamente la strada fatta finora, per aiutarci a comprenderla e per far luce su quella che ancora ci aspetta.

E vogliamo ringraziare tutti quelli che in questi anni ci hanno dato una mano e hanno creduto in noi: Piero Maccarinelli e Artisti riuniti, Ascanio Celestini, la sig.ra Lidia, Paola Petri, Andrea Camilleri, Mariangela Melato, Barbara Valmorin, Luca Ronconi e il Piccolo Teatro, le Pav, Salvatore Palombi, Luigi Saravo, Cristian Gianmarini, Francesco Biscione, Anna Gualdo, Natalia Magni, Sonia Barbadoro, Liliana Massari e la mitica Gianna Giachetti che con il suo talento e la sua generosità ha dato linfa alle nostre Troiane.

Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres insieme a Mauro De Santis fondano nel 2006 il gruppo Mitipretese. "Roma ore 11" vince nel 2007 il premio ETI – gli Olimpici del Teatro come migliore spettacolo di innovazione, nel 2009 "Festa di famiglia" vince il premio Alabarda d'Oro – Città di Trieste come migliore spettacolo dell'anno. 

Presentazione di Andrea Camilleri
Quando le quattro Mitipretese, che conoscevo e stimavo dai tempi che frequentavano l'Accademia, vennero a casa mia per chiedermi di collaborare ad un loro progetto, in realtà il progetto era già ben avviato e definito, tanto è vero che mi lasciarono sul tavolo una sorta di copione.
La proposta naturalmente mi lusingò, venendo da quattro attrici di valore, di spessore e di grande intelligenza drammatica. 
M'interessò molto, quel giorno, anche quello che dissero sul loro metodo di lavoro.
Ogni scena che scrivevano, la collaudavano sottoponendola alla prova. 
La recitavano. La prova pratica metteva immediatamente in evidenza le carenze, i passaggi non risolti, le ripetizioni, le cadute del testo. E loro, di conseguenza, dopo lunghe discussioni, provvedevano a riscriverlo.
Lessi il copione che mi avevano lasciato.
C'era parecchio ancora da fare, ma sinceramente m'interessò in modo particolare, mi coinvolse.
Le quattro avevano lavorato di fino, con lucido rigore, ritagliando battute e scene dal vasto repertorio pirandelliano allo  scopo di comporre un'altra, nuova, originale, commedia adoperando sempre le parole di Pirandello.
Ma quale commedia?
Finito di leggere, mi venne in mente che quella era la commedia sulla famiglia borghese che Pirandello avrebbe forse voluto scrivere ma non aveva osato.
Il puzzle non è un gioco d'azzardo.
Questo particolare puzzle invece lo è.
Io  mi sono limitato solo a mettere qualche tassello al posto giusto.
E questo va detto come riconoscimento al grande impegno profuso dalle quattro autrici-attrici.

Andrea Camilleri

Note sul progetto.
I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA

Dopo Roma ore 11 Mitipretese prosegue il suo percorso teatrale con FESTA DI FAMIGLIA, una riflessione sulle dinamiche violente all'interno del nucleo familiare. 
Ogni giorno avviene in Italia l'assassinio di una donna ad opera di un familiare: marito, fidanzato, padre, fratello. L'omicidio è solo la punta di un iceberg fatto di soprusi, percosse, umiliazioni fisiche e morali e la feroce violenza di "genere" che la nostra società cova al suo interno viene ancora definita "delitto passionale".
E' proprio nel nucleo fondante della nostra società, nell'intimità della famiglia, dove in fondo non sta bene ficcare troppo il naso, che si perpetrano violenze inaudite e indicibili ai danni degli esseri più deboli, siano essi donne, anziani, bambini. 
In questi tempi di Family day la famiglia è cosa sacra, è baluardo di moralità, bandiera politica, e se nella cronaca nera si leggono ogni giorno vicende di omicidi e violenze, sono sempre opera di un  "mostro", di un pazzo, di uno straniero, che non ha niente a che fare con noi persone normali e perbene.
Dovremmo invece renderci conto che tutto ciò ci riguarda ognuno di noi, interrogarci seriamente su cosa sono oggi le donne e gli uomini e su quali modelli di donna e di uomo ci stiamo tutti ripiegando.
Non è compito del teatro trovare soluzioni, ma raccontare storie  che assomiglino alla Storia in cui tutti siamo.
Da qui nasce il nostro progetto. Non volevamo prendere 
direttamente delle testimonianze di vita vissuta per ricostruirne le situazioni su un palcoscenico, ma abbiamo sentito l'esigenza di 
confrontarci con un autore che conoscesse a fondo la nostra realtà e che ci permettesse di trovare un filtro poetico tra noi e il tema. 
Così è avvenuto l'avvicinamento a Pirandello, padre del nostro 
teatro borghese, che nel secolo scorso sulla famiglia e sulle relazioni problematiche uomo-donna ha fondato gran parte della sua riflessione.  
E proprio attraverso Pirandello  abbiamo voluto raccontare una storia contemporanea : un punto di vista sulla famiglia che sembra superato per la nostra così evoluta società, ma che invece rispecchia ancora fedelmente quello che siamo (uomini e donne). Ma l'abbiamo anche tradito Pirandello : dopo aver letto tutti i suoi testi teatrali, abbiamo isolato le scene che ci sembravano centrate sul nostro tema, abbiamo scambiato le battute tra i personaggi, abbiamo cambiato genere ai personaggi, abbiamo creato un nuovo personaggio da due, tre già esistenti. Quello che ne è uscito è una nuova storia familiare: chi conosce Pirandello ne riconoscerà la provenienza e si divertirà o ne rimarrà sorpreso, colpito e anche offeso forse, chi Pirandello non lo conosce o non lo ricorda seguirà una storia nuova e autonoma.
 
Il metodo di lavoro è lo stesso di Roma ore 11: un lavoro collettivo. Drammaturgia e regia, scrittura e  messinscena. 
Il tema è drammatico e la storia che raccontiamo lascia pochi spiragli alla speranza, ma la sfida che ci proponiamo è quella di riuscire a raccontarne anche il lato tragicomico, di riuscire a vedere ciò che di grottesco e ridicolo si cela dietro le umane miserie, e speriamo che in questo Pirandello ci faccia da maestro.

Per affrontare un autore così complesso avevamo bisogno di una guida speciale. Nostro insegnante in Accademia, grande conoscitore di Pirandello e maestro di ironia, Andrea Camilleri ci è sembrato la persona più adatta a cui chiedere consiglio. Con nostra grande gioia è nato invece un progetto comune, un vero e proprio sodalizio.

Trama
E' il giorno del 60° compleanno della mamma, Ignazia. Le figlie le hanno organizzato una piccola festa a sorpresa. La madre con un gran maldidenti, offesa del fatto che nessuno si sia ricordato del suo compleanno è ignara di cosa hanno in serbo per lei le figlie . Dopo un'esplosione la madre , uscirà per comprarsi da sola lo champagne per festeggiare, e gli altri in un'apparente calma ritrovata potranno   preparare la festa. Al suo ritorno la madre avrà una sorpresa : dopo una canzone di benvenuto tutti, con la maschera dell'allegria e tra tipici convenevoli familiari ( il regalo, ah gli anni che passano, i cannelloni…) si dispongono attorno al tavolo per la cena.
Ma non tutto va come dovrebbe andare. Si delineeranno tre inferni domestici: la coppia con dinamiche violente (Rico e Mina), la madre e la figlia  adulta rimasta a casa con un rapporto malato, fatto di recriminazioni, violenze mai riconosciute, odio, dolori profondi non comunicabili e la coppia in crisi( Donata e Leone), forse la più normale, la più simile a noi, ma con una profonda insoddisfazione e desideri frustrati. Con adosso la maschera dell'allegria e tra tipici convenevoli familiari, tutti cercheranno di portare avanti la festa, tra sgradevolezze e canzoni di famiglia.

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